I dati Gaudì di Terna, affermano inoltre che il numero dei sistemi di accumulo connessi fino al primo trimestre 2019 in Italia, si attesta su 18.036 sistemi, ovvero circa il 2% del totale. La potenza complessiva dei sistemi di accumulo installati ad oggi in Italia è pari a 80,2 MW. Quasi la totalità (99%) dei sistemi di accumulo è di taglia < 20 kWh ed è abbinata a impianti fotovoltaici di taglia residenziale.
Entrando nel dettaglio dei dati regionali, le regioni in cui è stato installato il maggior numero di sistemi di accumulo, sono la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna ed il Piemonte, ovvero le regioni che hanno erogato dei bandi specifici per installazione di sistemi di accumulo su impianti di potenza non superiore a 20 kW a servizio di un utenza domestica. L’estendersi in altre regioni di tali bandi, porterà ad un notevole aumento della richiesta di istallazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, o di sistemi di accumulo su impianti esistenti.
La Legge di Bilancio ha confermato per tutto il 2020 la detrazione fiscale per interventi di ristrutturazione edilizia per una quota pari al 50% delle spese. Tale sistema di detrazione delle spese è applicabile anche all'installazione di impianti fotovoltaici, con o senza sistema di accumulo, e per l’installazione di sistemi di accumulo su impianti fotovoltaici esistenti.
A quanto ammonta la detrazione fiscale per impianti fotovoltaici?
Per le spese effettuate dal 01 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, la percentuale di detrazione è pari al 50% in 10 anni, con un importo massimo di spesa per ogni unità abitativa di 96.000 €. Per le spese effettuate successivamente al 31 dicembre 2020 la detrazione torna al 36% in 10 anni per un importo massimo di 48.000 €.
Quali spese possono essere detratte?
Possono essere portate in detrazione le spese per la realizzazione ed installazione dei soli impianti con P < 20 kWp posti al servizio dell’abitazione.
Si può usufruire della detrazione del 50% anche se l’impianto entra in funzione dopo il 31 dicembre del 2019, l’importante è che le spese siano effettuate entro tale data. Per spese successive, la detrazione torna al 36%.
La detrazione è relativa a spese effettuate per ristrutturare abitazioni e parti comuni di edifici residenziali. Non è quindi ammessa per altre destinazioni d'uso come negozi, alberghi, edifici produttivi. Per immobili residenziali con uso promiscuo (es. sede di attività professionale, commerciale, B&B..) la detrazione è applicabile ridotta al 50%, ovvero pari ad un totale del 25% in 10 per le spese effettuate entro il 30 giugno 2013 e pari al 18% in 10 anni per spese successive a tale data.
E’ importante inoltre sottolineare che:
Chi Può Fruire Della Detrazione?
Chi può usufruire del rimborso non è obbligatoriamente il proprietario ma colui che, avendo qualche diritto in merito all'immobile, effettuerà i pagamenti, nello specifico:
Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:
Può richiedere il contributo anche chi esegue in proprio i lavori sull'immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati.
Cosa bisogna fare per fruire della detrazione?
Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare in dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e, nell'ipotesi in cui i lavori siano stati effettuati dal detentore, anche gli estremi di registrazione dell'atto che ne costituisce il titolo, e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. Ad oggi è necessario inoltre, fare comunicazione all’ENEA.
La comunicazione va trasmessa, entro 90 giorni dalla data di fine lavori, attraverso il portale ENEA di riferimento. Per “data di fine lavori” si può considerare:
Occorre conservare ed esibire, a richiesta degli uffici, i seguenti documenti:
Come si può perdere la detrazione?
L’Agenzia delle Entrate afferma che si rischia di perdere la detrazione se:
Quindi anche le spese di installazione di sistemi di accumulo su impianti fotovoltaici è detraibile?
Con la circolare 27/E del 27 aprile 2018, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che le spese di acquisto e di installazione di un sistema di accumulo su un impianto fotovoltaico dà diritto alla detrazione fiscale per interventi di ristrutturazione edilizia sia nel caso in cui tale installazione sia contestuale, che successiva a quella dell'impianto fotovoltaico.
La precedente risoluzione 22/E del 2 aprile 2013 aveva già chiarito che le spese di acquisto e di realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, sono detraibili ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, ovvero detrazione Irpef per interventi "relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia”.
La risoluzione del 2013 non chiariva nulla in merito alla possibilità di portare in detrazione le sole spese relative ad un sistema di accumulo installato a posteriori su un impianto fotovoltaico. La successiva circolare 27/E del 27 aprile 2018 afferma in maniera molto chiara che “l'installazione del sistema di accumulo su un impianto dà diritto alla detrazione sia nel caso in cui tale installazione sia contestuale che successiva a quella dell'impianto fotovoltaico, configurandosi, in dette ipotesi, il sistema di accumulo come un elemento funzionalmente collegato all'impianto fotovoltaico stesso”.
La circolare 7/E del 2018 conferma quanto previsto dalla risoluzione 22/E del 2013:
Possono essere installati sistemi di accumulo su impianti fotovoltaici che già accedono agli incentivi in Conto Energia?
In termini di incentivo in Conto Energia, il GSE afferma che chi ha già il fotovoltaico e sta ricevendo gli incentivi statali, o i “Prezzi Minimi Garantiti” del Ritiro Dedicato, può installare dei sistemi di accumulo per aumentare la quota di Autoconsumo. Tale regola non è valida per gli impianti fotovoltaici fino a 20 Kw di potenza in scambio sul posto incentivati con il Primo Conto Energia. Ad oggi rimane ancora da chiarire se le spese del sistema di accumulo installato su un impianto già incentivato può usufruire della detrazione fiscale per interventi di ristrutturazione edilizia. L’Agenzia sembra non permettere tale “cumulo” (incentivo Conto Energia su impianto esistente e detrazione fiscale per le spese del sistema di accumulo), ma sono state fatte richieste di chiarimenti da parte di varie associazioni di categoria.
Quindi oggi conviene installare un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo?
Da un punto di vista di ottimizzazione dell’impianto, l’utente ha necessità di far coincidere il proprio consumo con il periodo di produzione fotovoltaica al fine di massimizzare il risparmio in bolletta e quindi il beneficio dell’impianto stesso, in questo un sistema di accumulo gioca un ruolo essenziale: accumulare l’energia prodotta in surplus di giorno per consumarla la sera aumenta notevolmente la percentuale di energia consumata istantaneamente e quindi la produzione fotovoltaica.
Il risparmio in bolletta dato da un sistema di accumulo, sommato agli incentivi predisposti dalle regioni e alla detrazione fiscale, ha riscosso un forte interesse nei clienti finali e sta contribuendo a modificare la richiesta in fase di acquisto di un impianto FV.
Oggi l’utente finale richiede sempre più spesso un impianto FV che preveda la presenza di un sistema di accumulo, o comunque un inverter predisposto per l'installazione retrofit di una batteria. Tale approccio è molto interessante in quanto l’installazione di un impianto fotovoltaico impatta sul profilo dei consumi dell’utente e la tecnologia stessa dell’impianto permette di monitorare nel dettaglio autoconsumo, prelievo ed immissione di energia in rete. In questo modo quindi, l’installazione di un impianto fotovoltaico permette di conoscere in dettaglio gli scambi di energia, elemento fondamentale per poter successivamente proporre la migliore soluzione di accumulo dimensionata su dati aggiornati.